mercoledì 26 maggio 2010

L'invisibile e la fisicità nelle apparizioni (vedi sviluppi n° 3)

Potrebbe essere sconcertante per alcuni il linguaggio dei veggenti quando descrivono in termini 'colorati' le loro apparizioni. In questo blog vogliamo trattare l'argomento passo dopo passo senza pretesa di essere esaustivi (quasi a voler appagare SUBITO tutti i gusti e ogni desiderio di capire). Volta per volta ci fermeremo su un lato della questione, nel confronto con le indicazioni teologiche, in paticolare con quelle di carattere mistico.
Dalle domande che leggiamo nei commenti emerge la voglia di capire: ciò che appare è reale? Maria si fa vedere e toccare nel suo corpo concreto, tangibile?
Per rispondere al di fuori delle immediatezze, teniamo fermo il riferimento alla grande rivelazione biblica, e, in questo caso, al Primo ed unico - finora - tra i risorti, Gesù. Di Maria viene detto che è stata assunta in cielo (bisogna cogliere la differenza tra i due aspetti).
Per puntualizzare l’ambito mistico delle apparizioni al di là di ciò che si percepisce, non si può prescindere da quanto emerge dal Vangelo quando Gesù promette la discesa dello Spirito, il quale “avrebbe spiegato Lui tutto”; Lui e solo Lui rende la presenza del Risorto VERA, dal momento che noi siamo ancora nel pellegrinaggio terreno.

* Dio si rivela realmente. Non svela dei segreti, ma se stesso, la sua vita. L’identità umana, raggiunta attraverso un lungo cammino di consapevolezza è inferiore, anzi in un certo senso esteriore, rispetto a quella acquisita attraverso l’identificazione del Dio-in-noi, frutto della passività più attiva, in quanto disponibilità a lasciar potenziare la propria singolarità, immettendola nel circuito dell'Amore divino. E’ la fede, e solo la fede, che permette di rompere le barriere tra il corporeo-materiale e il corporeo-personale compenetrato di Dio.

* La Fede è luce. Come la luce non è elemento in più aggiunto a ciò che illumina sensibilmente, così la fede è sostanza del vedere-in-altro modo. Tale sostanza è lo Spirito Santo.

* Egli, è il caso di ripeterlo, non si sovrappone alla soggettività autocosciente ed autonoma della persona. Solo che questa rimane allo stato potenziale circa la possibilità di vedere l'Invisibile (in se stessa e in tutto) senza l’illuminazione trascendente. Le scienze umane sono di aiuto a misurarsi con i limiti umani per superarli, ma la liberazione totale dalle pastoie dei condizionamenti interni ed esterni richiede un continuo cammino di FEDE.

* La FEDE! è adesione a Dio e al proprio se-stesso-totale.

* Tutti i mistici hanno proclamato la divinizzazione dell’umano: ma l'hanno affermato nella dimensione della Fede che accende sensi nuovi per riconoscere Dio come altro dal soggetto personale umano, e nello stesso tempo per introdurloal dialogo con Lui.

* Il Risorto che appare si fa TU, rispetto ad un IO che si adegua al suo livello di conoscenza permeata di amore, fino a dire come Angela da Foligno: «TU ES EGO; EGO SUM TU» (Tu sei io, io sono Tu). Qui è l’essenza della mistica.
La lettura che vi offriamo di Baget Bozzo circa la fisicità percepita da Angela Volpini in Maria, merita un'attenzione suscettibile di sviluppi in più direzioni. Cercheremo di abbozzarne alcuni (Continua)