martedì 4 maggio 2010

Un approccio laico (Vedi sviluppi n° 1°)

vIn via generale il fenomeno "apparizioni" crea un clima ammaliante, connesso a fattori che esaltano la fantasia, appassionano il cuore, compenetrano di stupore sacro la mente, coinvolgono tutte le facoltà umane.
Non si sarà mai avvertiti abbastanza di fronte all’equivocità del possibile uso improprio che si può farne. Ci riferiamo alla voglia di dirimerlo o di indirizzarlo verso una pietà devozionalistica o di rivestirlo di parecchie altre caratteristiche arbitrarie. E’ suffragabile l’idea espressa da esperti della materia di non poter collaudare la sua veridicità nemmeno alla luce dei frutti di bene, i quali costituiscono l’altra faccia della verità; e c’è da sostenere con forza che non se ne possano dedurre tesi inesplorate riguardanti il senso dell’esistenza.

Che il fenomeno avvenga è indiscutibile, ma bisogna riflettere sul significato che esso può assumere, soprattutto oggi, nella cosiddetta società-dello-spettacolo dove apparenza e realtà travasano l’una nell’altra, lasciando il predominio al fascino del comparire. Il balenio dello straordinario è il più improprio a far emergere potenzialità intrinseche all’umano, benché inesplorate. Il mondo oggi ha bisogno di una verità non travestita di certezze e non relativizzata da inebrianti fedi; non delegata a nessuno e a niente che contrasti con la ragione e con la sapienza.

Il peso dei residui sacrali del passato che magnificano il sacro, determinando la tendenza opposta che lo degrada fino ad espellerlo dall’ambito di una ponderata visione della vita, non deve ostacolare l’attenzione sulla sua importanza. Anche le apparizioni, se con-frontate con l’esperienza mistica e fatte fluire nell’alveo delle illuminazioni di tutti i tempi, possono essere di sprone a gettare una luce diversa, di carattere spirituale, sulla Cultura, e a trovare occasioni inedite per la costruzione di una società laica (nel senso che in seguito sarà delucidato), alla ricerca di «integrità».

Evitati i pregiudizi, restano interrogativi di fondo. C’è da chiedersi

a) come mai tutt’oggi il tanto squalificato sacro, faccia breccia, attraverso la magia delle apparizioni, nell’orizzonte del pensiero e delle coscienze: oltre che tra le masse, in singole «insospettabili» persone, sia poco o non-credenti, sia dotate di lungimiranza o di prestigio sociale o di discreta preparazione culturale;

b) se esista una teologia delle apparizioni non specificamente delegata ad un tipo di discernimento dettato da criteri di fedeltà ai dettami della chiesa cattolica;

c) in qual modo si possa produrre, da manifestazioni extra-naturali irrompenti nella natura, qualcosa in più della suggestione, delle analisi scientifiche, dei suggerimenti di carattere religioso e di fede: qualcosa che apra a nuove prospettive nel campo del pensiero e dei costumi, così come è ravvisabile nelle pietre miliari lasciate nella storia dagli «illuminati». Infatti, come è stato rilevato da teologi delle apparizioni, è dal lato profetico e testimoniale che bisogna valutare i fatti eccezionali accertati e i soggetti in cui si sono manifestati;

d) quali tracce del divino possano intravedersi in questi fenomeni (penso che ciascuno di essi sia caratterizzato da una specificità), perché diano avvio a nuovi varchi (non a scorciatoie), attraverso i quali sfuggire al temuto destino di morte, conseguente alla visione di una realtà peritura che non lascia tralucere il mistero.

Nel blog questi pensieri, da sviluppare gradualmente, sono lanciati a chiunque voglia favorirne il perfezionamento con apporti dettati dal desiderio di

a) uscire dall’acquiescenza ai luoghi comuni;

b) aggiungere approfondimenti;

c) comunicare esperienze vissute:

d) realizzare scambi amichevoli nell’accomunarsi alla ricerca.



N. B. Terrò sempre di vista il caso specifico riguardante Angela Volpini, data la possibilità di contatto che ho con la stessa: allo scopo di offrire un paradigma in cui la ricerca possa intrecciarsi a quanto emerge da una vicenda personale.



Domande ai possibili frequentatori di questo blog:

1) cosa condividi di questo progetto?

2) in che senso ti ha interessato finora, o non, il fenomeno-apparizioni?

3) quali domande vorresti porre a tua volta sull’argomento?