Note esplicative

* Un lungo filone filosofico e teologico percorre le culture circa il rapporto tra la Fonte misteriosa del tutto e la creazione. Nella cultura occidentale possiamo trovarne una sintesi in N. Cusano, quando parla della Deità come Unità in cui gli opposti coincidono, e quindi distante abissalmente dal mondo così come appare. La sfera dell’Uno-Tutto ha un assoluta trascendenza, che però non è estranea alla realtà concreta; è trascendenza immanente: basta saper vivere dentro le stesse contraddizioni dell’esistente alla luce dell’Invisibile, in cui si rivela la connessione della pluralità con l’Uno Increato.


* Si scambia il mistico con l’astratto, mentre, al contrario, è pura astrazione la materialità delle cose fino a che non si riesca a darle un significato simbolico.

* Non è facile comprendere il rapporto intrinseco tra Infinito e finito; eppure senza di esso l’essere delle cose e l’essere di Dio sarebbero incomunicabili. Se poi ad entrambi diamo il nome di Persona, è perché senza la persona è improponibile l’attributo dell’amore. Ben sapendo che la filosofia ha palesi incertezze circa la categoria dell’Amore

* Jean Gerson definisce l’illuminazione mistica “cognitio experimentalis Dei”, sulla scia di Gregorio Magno che usava la felice formuna “amor ipse notitia est”. Ciò significa che nella condizione del mistico gli strumenti conoscitivi sono un tutt’uno con l’atteggiamento di Amore.

2 commenti:

Piero ha detto...

Dite: "è pura astrazione la materialità delle cose fino a che non si riesca a darle un significato simbolico".
NON CAPISCO. Spiegazioni, prego....

Piero ha detto...

Dite: "è pura astrazione la materialità delle cose fino a che non si riesca a darle un significato simbolico".
NON CAPISCO. Spiegazioni, prego....