sabato 19 giugno 2010

L’invisibile spiegato dallo Spirito

Non è così semplice, tanto meno scontato, che le apparizioni siano un intervento del Cielo sulla terra, quasi a prolungare l’opera di Cristo che si fa presente nella storia, come quando il Dio dell’A. T. mandava i suoi profeti a svegliare le coscienze al senso religioso ed alle responsabilità storiche. Sono notevolmente diversi i contesti di quegli ‘interventi’ divini di un tempo da quelli propri dei nostri tempi. Oggi sono parecchie le chiese che hanno fatto propria la Parola di Dio, ma dimenticano che Dio vuole il suo Popolo unito; ed è sempre più assimilata, nei credenti di varie religioni, la coscienza dell’unitarietà della salvezza umana, senza trovare il modo per realizzarla.
E' triste constatarlo: siamo di così dura cervice da figurarci un Dio ben miope, creatore per amore, ma bisognoso di mandare dal Cielo messaggeri e messaggi, a rassicurarci, servendosi spesso di Maria come 'capace' di far presa attraverso il suo volto dolce materno puro…. Effettivamente Dio non soffre di miopia, ma ne soffiramo noi nell'insistere su ciò che si rende visibile dell'Invisibile.

Ma, detto questo, qual è il messaggio più grande che invochiamo attraverso le apparizioni? Guarigioni, benessere, felicità? Certamente Dio non vuole la nostra sofferenza e sempre si pre-occupa anche dei nostri bisogni terreni.
Recentemente sono stata colpita nel leggere attraverso Giovanni XXIII, il succo del messaggio mariano rivolto ad Angela Volpini. E dire che la chiesa pare non se ne sia accorta ancora in maniera sufficiente.
Tale papa ha parlato per primo in termini inequivocabili di un cristianesimo rappresentativo di tutta l’umanità, e certamente non per via di un apostolato missionario, bensì in quanto teso ad includere tutte le espressioni religiose nell’unica comune umanità: tutta da ri-creare nella profondità delle coscienze umane, senza l’ausilio di tracciati che dividano una parte consacrata alla redenzione, iniziata col Cristo, da un’altra dedita alle cose umane.
Questo messaggio così esplicito mi colpisce davvero. un cristianrsimo, non più per 'addetti ai lavori', ma per ogni essere umano.
La direzione indicata da Papa Giovanni ha avuto un percorso che risale a tempi ben più lontani da quando egli si è così espresso. Ha agito da sempre, in maniera carsica, nella coscienza religiosa universale.

Ma oggi urge chiedersi se anche i messaggi mariani non debbano essere studiati nello spirito della coniugazione tra fede e ragione, onde evitare l'abbagliodel fascinoso, elemento il più sconcertante, per non dire diabolico, capace di convertire l’oro in immondezza… (e qui rifiuto morbidezze di stile). Una fede irrazionale renderebbe assurda la creazione. E deve trattarsi, non di una fede, ma della fede.
Sì, sento il dovere di TRADURRE in riflessioni, domande, ricerca stringente, le difficoltà provenienti da ambiguità e stravolgimenti che accompagnano le sempre più ravvicinate (nel tempo) apparizioni mariane. Desta preoccupazione, ad uno sguardo attento, l’analogia tra le masse affollate, ieri dei giovani entusiasti attorno al papa, ier l’altro ed oggi dei dittatori e degli imbonitori di ogni risma attorno ai fantasmi creati da una cultura senza punti fermi di riferimento. Forse gioverebbe tenersi lontani da ogni tipo di massa per buttare uno sguardo meno imbrigliato nell’atmosfera dell’arcano, per notare come SI ASSOMIGLIANO tutti gli assembramenti di ogni genere e specie. Il Dio che parla al cuore umano, è tutto in cisascuno singolarmente. Sviluppare un detto pappale o un messaggio mariano in questa direzione mi fa ritrovare tutta la voglia di dar peso anche alle.... apparizioni:

Confesso la mia perplessità nel trattare una questione tanto esposta a rischi. L’Apocalisse l’ha presagito, e ci ha ammonito severamente al dovere del dubbio, anche rispetto a certificazioni prodotte dai miracoli o da quant'altro possa sembrare rassicurante.
Non nego che molti   traggano dalle apparizioni occasione per vivere con maggiore slancio la fede. Ma se l’entusiasmo inducesse a viverla (la fede) con effetti simili a quelli dei tifosi di vari schieramenti, sia laici sia religiosi? No, dobbiamo cercare, scavare a fondo in seno ai messaggi, a costo di farci ritenere degli illusi. L'oro colato non si trova mai allo stato puro.

***
L’accostamento all’illuminazione mistica permette, a me come al mitico Zarathustra, di CERCARE DIO pur in mezzo ad una folla che cicalecciava in un simbolico mercato, colpita dall’abbagliante luce di un sole meridiano, e che se la rideva di quel poveraccio affidato unicamente ad un misero lanternino.... per trovare dove si nascondesse il vero Dio. Tanto vale il cercare più che il trovare!

Se ci si aspetta che i fenomeni propri delle apparizioni, rendano in qualche modo tangibile l’intersecarsi della realtà soprannaturale con quella naturale, bisognerebbe cambiare paradigmi. C'è da mettere in primo piano la forza della fede che ci dona la grazia: la quale non può essere supplita dalla nostra pretesa evoluzione civile, morale e spirituale. Lo slancio dei mistici che invocavano:"Voglio veder Dio!" era corroborato dall'uso degli occhi della Fede, PULSANTE di vita di Dio dentro di noi.  Invece è una grossa tentazione volere il Cielo in terra ed esitare a fare della terra il nostro Cielo, come voleva Teresa del Bambin Gesù. Di fatto non abbiamo compreso l’ABC della nostra Grandezza, che nessuna colpa ha potuto estirpare definitivamente dal disegno originario del Creatore, il quale ci ha voluto co-creatori di noi stessi e del mondo, e quindi possessori della verità creduta sperata amata.

Semplifico. L’Invisibile, di cui abbiamo parlato nel precedente post è DI SUA NATURA IN-VISIBILE. Se ci pare che in qualche modo si renda visibile, almeno non facciamo inutili discussioni della somiglianza tra Invisibile e visibile. Pare che abbiamo bisogno del monito del più vecchio tra i filosofi il quale ci ricordi ancora: “altro è ciò che appare, altro ciò che è”. O, detto in altro modo: “ciò che appare è diverso da ciò che è”. Sì Dio, l'Invisibile, è accessibile al visibile attraverso le tre virtù teologali (testé indicate).

Intanto l'Invisibile appare anche materialmente: ed è per questo che proseguiamo nello scomodo compito di interrogarci sulle apparizioni. Peccato che non ci accorgiamo dell'incessante trasparire dell'Invisibile, in ogni attimo e in tutto; peccato che ci dimentichiamo di quali occhi abbiamo bisogno per vedere davvero. Una Madonna celeste che appare, come ogni altra visione e tangibilità del soprannaturale (basti ricordare le stimmate), è momentaneo rapimento che, o si fa mistagogica via alla verità intera, o è, nel migliore dei casi, una semplica carezza d'incoraggiamento: come si fa coi bambini.

Oh sapessimo liberare spazio dentro di noi, nel ‘fondo dell’anima’ (come lo chiamano i mistici), e spalancassimo porte e finestre alla Luce dello Spirito, l’unico Maestro a cui Cristo affidò l’umanità dopo la sua dipartita dal pellegrinaggio terreno! Solo Lui potrà spiegarci tutto ciò che Lui, Gesù, non riusciva a far capire. E se ne rattiristava, come ci ricorda il Vangelo.

19 commenti:

Piero Abate ha detto...

Mi piace quello che ho letto che mi trova da'accordo, meno in una cosa: se l'Invisibile è accessibile attraverso le tre virtù teologali, non parliamo più delle apparizioni; il discorso qui va altrove, in cose che vivo e che credo, ma che noon hanno a cgìhe fare con le apparizioni done l'invisibile si fa vecere concretamenyte, direi materilìalmente Questo vorrei spiegato Piero

Ausilia ha detto...

E' vero. Ed è proprio questo problema che pongo. Chiedo la colloborazione di chi ha intenzione di contribuire agli sviluppi di una questione tanto delicata ed importante come quella riguardante le apparizioni. Un'analisi del fenomeno, condotta in maniera laica, e cioè senza pre-giudizi di alcun tipo, sarebbe di aiuto alla cultura religiosa e laica, specialistica e diffusa.
C'è bisogno di studiare il fenomeno sia che lo di accetti sia che lo si accantonati, lo si esalti o lo si disprezzi, e quant'altro. Invochiamo soprattutto l'uso della ragionevolezza che nulla disprezza a priori, ma tutto sottopone all'uso corretto di studi condotti con serietà.
Naturalmente la prima scienza chiamata in causa è la teologia: infatti è comprensibile la preoccupazione che del fenomeno si faccia un uso giornalistico e spettacolare, con nocumento del vero fine che le apparizioni dovrebbero avere.
Il fatto che le apparizioni 'più in quota' riguardino Maria, non dovrebbe preoccupare anche l'uso improprio che se ne può fare? E che dire delle attese miracolistiche, del devozionalismo dai rigurgiti medievalistici, e di tanto-tanto altro che certamente non aiuta la società a crescere?
Contiamo tanto su questo aiuto. Grazie,
Ausilia Riggi

Anonimo ha detto...

Un mio piccolo contributo. io sono stata devota della Madonna da sempre, ma quando ho visitato Lourdes, nonostate le cose molto belle che ho potuto provare nel mio cuore, dìsono rimasta impressionata di come swia sempre più pronunciato il diaframma tra la fede, questa fede, e la realtà in ogni suo aspstto. Mi piace invece moltissimo lo spunto che mi avete dato parlando del sogno di Papa roncalli che coleva un cristianesimo che coincidesse co l'umanità. E mi piace sentire che lo stesso concetto è parte centrale del messaggio mariano in Angela Volpini. Allora mi domando: è il cristianesimo che deve fare il rimo passo, per così dire, diventando più laico, o invece c'è un modo sbagliato di capire la fede? Mi potrebbe rispondere la stessa Volpini, dato che è vivente? Con sincero affetto, Marisa Longo

Suor Giuseppina ha detto...

Per capire meglio come il visibile è trasformato quando rende visibile l'Invisibile, vi consiglio
questa preziosa lettura:
DAL BUIO DELLA NOTTE ALL'ALBA DELLA VITA, du padre Ermes Ronchi
Vangelo: Gv 20,1-9
E' ancora buio e le don­ne si recano al sepol­cro di Gesù, le mani cariche di aromi. Vanno a prendersi cura del corpo di lui, con ciò che hanno, co­me solo le donne sanno. Al buio, seguendo la bussola del cuore.
Gesù non ha nemici fra le donne. Solo fra di loro non ha nemici.
Come il sole, Cristo ha pre­so il proprio slancio nel cuo­re di una notte: quella di Natale - piena di stelle, di an­geli, di canti - e lo riprende in un'altra notte, quella di Pasqua: notte di naufragio, di terribile silenzio, di buio ostile, dove veglia un pugno di uomini e di donne total­mente disorientati.
Notte dell'Incarnazione, in cui il Verbo si fa carne. Not­te della Risurrezione in cui la carne indossa l'eternità, in cui si apre il sepolcro, vuoto e risplendente nel fresco del­l'alba. E nel giardino è pri­mavera. Così respira la fede, da una notte all'altra.
Pasqua ci invita a mettere il nostro respiro in sintonia con quell'immenso soffio che unisce incessantemen­te il visibile e l'invisibile, la terra e il cielo, il Verbo e la carne, il presente e l'oltre.
Il racconto di Luca è di e­strema sobrietà: entrarono e non trovarono il corpo di Ge­sù.
Il primo segno di Pasqua è la tomba vuota. Nella sto­ria umana manca un corpo al bilancio della violenza; i suoi conti sono in perdita. Manca un corpo alla contabilità della morte, il suo bi­lancio è negativo. La storia cambia: il violento non avrà in eterno ragione della sua vittima.
Perché cercate tra i morti co­lui che è vivo? Il bellissimo nome che gli danno gli angeli: Colui che è vivo! Io sen­to che qui è la scommessa della mia fede: se Cristo è vi­vo, adesso, qui. Non tanto se vive il suo insegnamento o le sue idee, ma se la sua per­sona, se lui è vivo, mi chia­ma, mi tocca, respira con me, semina gioia, e ama. Non simbolicamente, non apparentemente, non ideal­mente, ma realmente vivo.
Perché Cristo è risorto? Dio l'ha risuscitato perché fosse chiaro che un amore così è più forte della morte, che u­na vita come la sua non può andare perduta.
«Forte come la morte è l'a­more»! dice il Cantico. Il ve­ro nemico della morte non è la vita, ma l'amore. Nell'al­ba di Pasqua non a caso chi si reca alla tomba sono quel­li che hanno fatto l'espe­rienza dell'amore di Gesù: le donne, la Maddalena, il di­scepolo amato, sono loro i primi a capire che l'amore vince la morte.
Noi tutti siamo qui sulla ter­ra per fare cose che merita­no di non morire. Tutto ciò che vivremo nell'amore non andrà perduto.
(Da parte di Suor Giuseppina)

Suor A. ha detto...

Cari amici
Ecco le espressioni di Ausilia che mi hanno dato molto da pensare, e tanto: "almeno non facciamo inutili discussioni della somiglianza tra Invisibile e visibile". Non avevo capito cosa volesse dire, ma lo scritto di Suor Giuseppina mi ha fatto chiarire alcuni dubbi. Intanto rileggo più volte le parole riferite al senso del Risorto: che vuol dire VIVO, tanto da chia­marmi, toccarmi, respirare con me,seminare in me gioia e amaore. E si aggiunge "non simbolicamente". Non so spiegarvi quanto illuminanti siano per me questi concetti. L'Invisibile è il Vivente per eccellenza! e, quando si rende visibile (anche attraverso vari tipi di apparizioni), dimostra che la sua visibilità è la concretezzizzazione della sua Invisibilità: Dio non è astratto, né quando è invisibile né quando in un certo modo lo vediamo E' sempre Lui.
Ormai per me parlare delle apparizioni come di cose strabilianti mi disturba: sono un piccolo segno del modo in cui Dio è vivo e appare soltanto per dimostrarlo a gente di "dura cervice".
Facciamo tesoro di questo blog; sviluppiamolo, facciamolo nostro, diciamo quel che sentiamo noi; leggiamo, ma diamo senso a quello che leggiamo.
Ho detto queste cose siprattutto per quelle persone che snobbano argomenti seri come questi. Suor A.

Ausilia ha detto...

Sono ben felice che qualcuno, anonimo che si firma Marisa Longo, chieda di capire megglio il rapporto tra quanto dice Papa Giovanni e la Volpini, circa la coincidenza tra cristianesimo e umanità. Prometto: ne parlerò, perché qui c'è uno dei cardini della nostra vita umana con un destino divinizzante; Commenterò, usando il più possibile le parole ispirate di Angela: A presto! Ausilia

Paolo Velluto ha detto...

Ho dafare due domande semplici semplici: che differenza c'è tra la presenza reale di Gesù nel Sacramento e la sua apparizione nella figura di uomo? E perché la Madonna appare più di Gesù, come se lei volesse aiutarci di più di fronte a Gesù offeso dai peccati?
Credetemi, sono domande che mi pongo spesso e quando faccio catechismo, meno male che non mi fanno queste domance perchè non saprei rispondere. GRazie. Fate bene a fare questo blog. Sono Paolo, un ragazzo liceale in odore di vocazione.....

Ausilia ha detto...

Caro Paolo, la presenza di Gesù è, per fede (così come è formulata nella dottrina cattolica) reale, sostanziale: nel Sacrameto c'è Gesù nella sua pienezza di Uomo-Dio. Il fenomeno delle apparizioni, (come saprai, in quanto liceale, che fenomeno deriva da fenomenai = apparire) ha attinenza con ciò che appare al soggetto;ad esempio, quando tu provi un forte sentimento, non puoi estenderlo a tutti, ma se riesci a comunicarlo, ne puoi rendere in qualche modo partecipi gli altri. Non si può andare più in là, nel pretendere di affermare con assoluta certezza che il Soggetto delle apparizioni sia realmente la PERSONA che appare. La chiesa, quelle poche volte che si pronunzia affermando la veridicità delle apparizioni (se non per certi aspetti che hanno dell'illusorio, come il vedere girare il sole su se stesso), e si appella alla buona fede di coloro che ci credono, non alla FEDE come virtù teologale. Altra cosa sono i dogmi che la chiesa ha formualti, talvolta anche dietro l'ispirazione dei messaggi tramessi nell'apparizione, ma mai affermando che i fatti, perfino i miracoli, appartengano alla Verità da credere.

Dario ha detto...

molto-molto interessante parlare di auqesti argomenti. c'è disorientameno in moltio, aiutateci, siamo un gruppo di giovani,mi firmo io Dario

Lucio ha detto...

Sono lucio amico di Dario, io sono convinto che questa è roba da medioevo, e o ci chiarite che senso hanno queste cose, o è come se parlassimo degli ufo, la differenza è poca..... Lucio Piccolo che però apprezza il odo come affrontate voi l'ergomento

Anonimo ha detto...

Sono sempre Lucio. ripeto la domanda co la speranza di ricevere risposta. mi iscriverò regolarmnete se vedo che le cose funzionano

Luciano ha detto...

Lucio, non è indispensabile che uno si iscriva. Si può partecipare al dibattito anche così, lasciando il proprio nome come riferimento.
Lucio, se vuoi che le cose funzionino, (e non funzionano da sole) perchè non dai il tuo contributo?
E poi, io trovo "dignitoso" e legittimo che qualcuno (magari non noi che trattiamo specificatamente il tema delle apparizioni mariane) parli anche degli ufo.
Chi ha fame di vera conoscenza parla di tutto e si confronta con tutto e con tutti.

Anonimo ha detto...

Sapessi, Lucino quanto sono stufo di sentire balle. io, non pare a nessuno, ma sono un ragazzo serio o che almeno cerca cose serie, ed ecco perchè vorrei sapere come funzionano le apparizioni. Sono fenomeni terrestri, ma che vengono da lontano? Come vorreimparare da una persona competente, perchè queste madonne non mi convincono e io cerco davvero la madre di gesù che da piccolino pregavo tanto, ora (14 anni) molto di meno e le apparizioni mi fanno finire la poca voglie che ho di pregare come da bambino con fedevra...il solito Lucio

Ausilia ha detto...

Caro Lucio, eccoti alcuni link per appagare la curiosità in quanto la sete di conoscenza è una cosa buona. Ma noi pian piano ti parleremo di quella Maria che tu cerchi, Ausilia:

http://www.unpuntoenelinfinito.com/

http://www.arcoiris.tv/

http://www.sciechimiche.org/

http://www.mednat.org/

http://www.nwo.it/

http://www.liberamenteservo.it/

http://www.progettomeg.it/

http://www.croponline.org/

http://www.ufomachine.org

http://www.ascensione93.org/

http://www.wwitv.com/

http://ep.espacenet.com/

http://peswiki.com

http://www.videosufo.com/

http://www.overunitybuilder.com

http://www.abovetopsecret.com

http://www.pat2pdf.org

http://www.pdfgeni.com/

http://www.miraclemineral.it/catalog/index.php

http://www.altraconsapevolezza.it/

http://segnidalcielo.it

http://www.disinformazione.it/


http://www.climatrix.org/

http://www.mooseek.com/ 3D

Anonimo ha detto...

Il visibile è per me così poco visibile! E- molto di piu quello che non si vede. Percio mi piace il discorso impostato in questa forma. Mi aspetto qualche bell-intenvento che mi aiuti a capire la bellezza di cio che non si vede, bello non perche non si vede, ma perche fa pensare alla realta cosi come la sogniamo nel nostro cuore. Una suora anonima

Ausilia ha detto...

Brava la mia suora anonima, che spero conoscere meglio. Cerca di sviluppare, se vuoi, questi ottimi concetti anche agli altri, Ausilia

Anonimo ha detto...

Aggiungo un concetto al discorso sulla bellezza dell'invisibile. Invisibile per una persona illuminata è ciò che è dietro quello che vede, è il divino che rende belle le cose che i sensi guardano, ma non riescono a vedere fino a che non splende su esse la luce di Dio. Sono molto d'accoro cone te, in questo, Ausilia. Hai ragione in questo blog bisognerebbe paelare di questo per non fermarsi alle descrizioni sulle appariscenze delle cosiddette apparizioni. Lavoriamo in tandem nei limiti del possibile. Suora anonima

Ausilia ha detto...

Sì, cara sorella-suora, ma presto, nel nuovo post, dobbiamo divagare di meno (la colpa di questo divagare è più che altro mia), per concentraci sull'aspetto mistico dell'apparire dell'invisibile, non più in senso generico, ma in riferimento alla fisicità che brilla nella luce dell'estasi delle apparizioni (quelle autentiche!). Il discorso sulla fisicità dell'Invisibile-che-appare contiene il nesso teologico più altro del cristianesimo: l'umano-divino in Cristo ormai manifesta nella Resurrezione, deve fare scoprire l'umano-divino anche in noi, assimilati alla sua Resurrezione.
Nelle parole di Angela riportate da Baget (che vi prego di rileggere) è narrato il CONTATTO. In questo termine "contatto", e nell'esposizione poetica che Angela ne fa, c'è un'altissima teologia, attraverso la quale abbiamo da ridimensionare molte idee, banalizzate da una male-insegnata dottrina. Ci proveremo. Col vostro aiuto e con la vostra attenzione spirituale.... Ausilia

Anonimo ha detto...

Il discorso non sia troppo difficile, perchè è già difficile quello che dice Padre Baget Bozzo. Il blog è bello, ma aiutate a farci capire, Claretta e Giulio